Questa è una storia eccezionale. I protagonisti sono alcuni malati di cancro della lontana e fredda Siberia.
Una grande casa farmaceutica decide di aiutarli a trovare una cura, impresa difficile in situazioni normali, ancora più difficile quando si parla di un luogo lontano e dalla natura ostile. L’unico modo è quello di far arrivare i campioni di biopsia in un grande ospedale italiano, per essere esaminati. L’ospedale è il Sacco di Milano, punta di diamante in questo campo.
Come facilmente immaginabile, l’impresa richiede un gran numero di condizioni per avere successo. Innanzitutto che i campioni biologici siano prelevati e depositati negli appositi contenitori seguendo un protocollo ben preciso relativo al trasporto di campioni biologici potenzialmente infetti, poi che arrivino al massimo entro 24-48 ore nei laboratori dell’ospedale, sempre in temperatura protetta e controllata. Aggiungiamoci anche un pizzico di burocrazia, tra cui la traduzione di tutti i documenti di viaggio in italiano e in russo.
Sembra impossibile?
Ebbene, l’impresa è riuscita perfettamente e il servizio è andato avanti senza intoppi dal 2011 fino a luglio di quest’anno. Di tutto la parte logistica si è occupata Itavia, la società di spedizioni specializzata anche in servizi un po’ fuori dal comune come questo.
Ci piace pensare che la tecnologia, abbia aiutato questi malati e le loro famiglie a trovare almeno una speranza
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