La meditazione è una pratica secolare che mira a rilassare la mente, a migliorare il potere del suo pensiero e ad esercitare il corpo e lo spirito.
Religioni, filosofie di vita ed arti marziali sono soltanto alcune delle branche sociali che negli anni hanno sfruttato il potere della meditazione.
Se pensiamo ad esempio al buddismo o all’induismo, la meditazione è sicuramente una delle chiavi del loro motivo d’essere.
In questi giorni ho letto un libro molto illuminante. Si tratta del “What is Meditation?” di Rob Nairn. In questo libro l’autore definisce la meditazione come “uno stato della mente estremamente vigile e reattivo perchè richiede ad un soggetto di restare psicologicamente presente, ancorato al suo mondo, senza aggiungere o sottrarre nulla dall’ambiente, qualsiasi cosa accada attorno a lui“.
Prima di leggere Rob Nairn pensavo alla meditazione come ad una pratica che mi invogliasse a chiudere gli occhi e sognare. Nulla di più sbagliato. La meditazione esercita su un piano molto reale e concreto, per quanto il pensiero sia astratto.
UN PO DI STORIA – Le figure mistiche dei sacerdoti e dei santoni saggi hanno a lungo posto delle domande alla comunità scientifica. Già nei lontani anni sessanta erano stati pubblicati qualcosa come 1000 articoli scientifici che collegavano la meditazione al metabolismo, alla pressione sanguigna e all’attività cerebrale.
Venne anche studiata come terapia per sconfiggere lo stress e per controllare il dolore.
LA MEDITAZIONE E LA SCIENZA – Negli anni l’uomo e la sua smania di voler spiegare tutto nei minimi dettagli hanno tentato di analizzare l’influenza che la meditazione ha sul cervello umano e sulle sue capacità intellettive.
In particolare vorrei porre alla vostra attenzione i risultati di uno studio tenutosi presso il laboratorio UCLA di Neuro Imaging (trovate dettagli sul giornale online “Human Neuroscience”).
Durante tali studi è emerso che i soggetti, i quali si dedicano periodicamente alla meditazione, riescono a processare le informazioni più velocemente rispetto a coloro che non praticano la meditazione. Inoltre c’è una connessione profonda tra le elaborazioni più veloci e gli anni dedicati a questa pratica.
Scientificamente parlando la meditazione, con il passare degli anni, ripiega la corteccia cerebrale che è lo strato più esterno del tessuto neurale. Ed è quella che svolge un ruolo centrale per attività come: la memoria, l’attenzione, il pensiero, la coscienza.
Queste piegature creano delle strette rughe e ciò che tecnicamente vengono chiamati “solchi” e “gyri“.
Più tempo si dedica alla meditazione e più solchi e giri si svilupperanno sulla corteccia cerebrale. Di conseguenza le capacità di memorizzazione, di prendere delle decisioni e risolvere problemi complessi, aumenteranno rispetto alla media.
Tutto quello che ho precedentemente affermato è stato sperimentato su 50 soggetti dediti alla meditazione da diversi anni. 28 di loro erano maschi, mentre 22 erano delle donne.
Ad essere più precise gli anni dedicati alla meditazione erano circa 20 per ciascun soggetto preso in esame. Samatha, Vipassana e Zen, erano solo alcune delle discipline di meditazione più praticate dai partecipanti all’esperimento.
Ciò che è saltato all’occhio era proprio la differenza della corteccia cerebrale tra chi era solito meditare e chi no.
Ecco da dove deriva la grande saggezza di chi fa regolarmente yoga da anni.
MEDITAZIONE E CAPACITA’ INTELLETTIVE – Uno dei suggerimenti rivolti agli alunni che si trovano in maggiori difficoltà è spesso quello di praticare della meditazione tutti i giorni per circa un ora. Attraverso questa “disciplina mentale” gli alunni maturano una migliore consapevolezza di se stessi e col tempo raggiungono risultati impensabili per quelle che erano le loro attitudini iniziali.
Ma come tutte le cose belle della vita, la meditazione richiede anni perchè possa essere padroneggiata. In ogni caso questo sembra non spaventare le persone che si approcciano alla meditazione. Il loro numero cresce di anno in anno in Europa come negli USA.
E non c’è da meravigliarsi. Essa permette di liberarsi dai pensieri negativi, dalla rabbia, dalla paura, dall’odio. E senza questi condizionamenti la mente è più libera di pensare chiaramente e di focalizzarsi su un obbiettivo da analizzare.
Anche solo 10 minuti al giorno di meditazione possono apportare dei cambiamenti miracolosi all’interno della propria vita.
Per non parlare dei benefici alla salute intera.
Attraverso delle scansioni MRI infatti si è visto che la meditazione agisce direttamente su quella parte del cervello che controlla il sistema nervoso autonomo. Porzione che, quando è affetta da troppo stress, può dare problemi cardiaci, digestivi, etc..
E voi cosa mi dite?
Avete già praticato la meditazione? Avete intenzione di farlo?
Volete suggerirmi dei libri?