Quando frequentavo l’università, la risorsa principale per mettere a tacere i morsi della fame era il classico distributore di snack e bevande.
Ma gli snack vanno bene se presi una tantum e soprattutto se mangiati con moderazione.
E mi rendo conto che, chiedere ad uno studente in preda alla fame o ad un lavoratore stressato di mangiare con moderazione al distributore, sia un pò come chiedere ad un assetato di non bere troppa acqua e di non berla tutta in fretta.
Tuttavia è possibile scegliere in modo da farsi meno male.
La scelta migliore ricade sicuramente sui biscotti secchi.
Sono piuttosto leggeri e nutrienti grazie ad ingredienti come burro, uova e latte.
Inoltre molto spesso la loro porzione è più abbondante delle altre.
Diciamo 60/70 grammi contro i 30/50 di altri snack.
Ottimi sono i taralli all’olio, costituiti da farina, vino, lievito, sale e olio d’oliva.
Saziano un pochino, addolciscono il palato e fanno meno male alla nostra linea rispetto agli snack, che citeremo alla fine.
Vanno bene anche le bruschette agli aromi più disparati; le barrette al cioccolato + cereali (non forniscono ne troppi zuccheri ne troppi grassi); le arachidi tostate (ottime per l’apporto di vitamina E e le discrete proteine, anche se la salatura e la tostatura cagionano loro un notevole aumento calorico. Sarebbe meglio mangiarle al naturale).
Sono decisamente da evitare i wafer al cacao o alla nocciola o alla crema di latte.
Il loro contenuto calorico è una vera e propria bomba.
Se mangiati spesso, portano inesorabilmente ad un aumento di peso.
Vale la stessa cosa per i croissant e snack simili.
La quantità di grassi che contengono è spropositata. Peggio ancora se sono ripieni di crema al cioccolato, al caffè o crema pasticcera.
A questo punto mi domando se non sia più salutare pranzare in un bar, panineria, pizzeria, etc o portarsi il pranzo da casa.
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